Capitolo 3

Capitolo 5

Indice Testi

ricerca sofferenza e paura testimone maestro

" Pioggia e nebbia sul Monte Lu,
le onde sorgono sul fiume Che;
Se non ci sei stato ancora
ne avrai amari rimpianti;
ma una volta là, quando torni a casa,
come han l'aria di niente le cose! "
Pioggia e nebbia sul Monte Lu,
onde sorgono sul fiume Che.
Hui Neng


(I meditanti zen) usano come "tema di meditazione" un indovinello (koan), per es. "Qual è il suono di una mano sola che applaude?" ... Questi indovinelli - "come la vita stessa" - non possono essere risolti in nessuna forma razionale, e così la meditazione non consiste nell'analizzare il koan, ma nell'immergersi completamente in esso - al che esso si risolve da sé. Il koan ha lo scopo di riunire il soggetto con l'oggetto... e di svegliarci alla Mente.
Ken Wilber

Nessuna mappa può mai descrivere il paese senza limiti che essi (i mistici) hanno esplorato.... (l')innominabile ..questo mondo pristino...non può essere mai raggiunto seguendo una mappa, e i pochi che si sono mossi senza impacci al di là dei confini della mappa, saranno per noi totalmente inafferrabili. Essi rimangono senza traccia. E se noi pure volessimo esplorare piuttosto che fare una gita, allora dovremmo diventare anche noi senza traccia.
Eppure diventare senza traccia non è una conseguenza del nostro obbligarci ad una immaginaria vacuità che non È ALTRO che una nuova estensione della mappa esistente. Piuttosto bisogna guardare ciò che abbiamo finora ignorato, tutto ciò che consideravamo assicurato, certo.
G.Bluestone


L'attenzione 'attiva' di Benoit..(quella che dice)"Parla, sto ascoltando".o.."uno sguardo al centro del mio mondo interiore che non incontra nulla"; l''attenzione totale" di Krishnamurti; la "completa autorizzazione mentale'" dei Taoisti del wu wei; l"Inchiesta sul Sè" di Ramana e il "Grande Dubbio" dei buddisti zen; e così anche il Wei Wu Wei: "guarda dentro per non veder nulla" - tutto ciò indica uno stato di completa attenzione e apertura, come se uno stesse ascoltando in attesa di una risposta dal centro del proprio essere.....la vera Sorgente della propria coscienza. Noi "manchiamo" quest'opportunità di realizzare (la Sorgente) perchè ci immaginiamo di dover essere in contatto con l'Adesso, come se fosse qualcosa di diverso dal quel che stiamo già facendo in QUESTO momento.
Ken Wilber


...è concettualmente impossibile sapere ciò che siamo. Non abbiamo che l'alternativa dell'abbandono della ricerca, che assieme all'abbandono del ricercatore, costituisce di per se 'il trovare'. Il trovare vuol dire che il cercatore è il cercato. Il cercato è il cercatore; e ognuno di questi, essendo la metà concettuale di CIÒ che è inconcepibile, ' né è, né non è'.
Balsekar

La risposta al tuo problema è di vedere chi lo ha.
Ramana Maharshi


...finchè c'è qualsiasi ricerca - e dunque un cercatore - l'assenza di ciò che è presente come entità (positiva o negativa) non può accadere. Un oggetto fenomenico ancorato in se stesso non può trovare il noumeno che 'è' veramente, come è impossibile per un'ombra trovare la propria sostanza. L'apparente cercatore nel tempo è un concetto. Quel che è cercato è un altro concetto. E così il cercare e il trovare (o non trovare). L'assoluta assenza di tutti questi concetti significa l'abbandono della ricerca e questo abbandono risulta nell'annientamento del ricercatore nell'ESSERE.
Balsekar

Se la nostra natura è libertà..perchè così pochi la realizzano?
Perchè pochi la desiderano abbastanza.
Papaji

Stiamo infliggendo una grossa ferita al mondo che si sta dissanguando. L'abbiamo diviso in due frammenti ineguali chiamati NOI STESSI e il RESTO, o ME e NON ME. Il risultato è che non abbiamo un Universo ma un Duoverso, una Dualità non un'Unità. E non sorprende che le due parti siano difettose, tragicamente malate, finchè la terribile ferita non è chiusa e curata.
D.E. Harding

La paura sorge se vi è un 'altro'.
Brihadaranyaka Upanishad

Quando sei di fronte ai dolori di una malattia, se semplicementi non ti lasci coinvolgere, non c'è nulla che tu non possa sopportare. Così accompagna la malattia, e se provi dolore, lamentati pure! Ma che tu sia malato o in buona salute, rimani sempre nella Mente Non-nata di Budda.
Tuttavia devi realizzare che se, in risposta alla malattia, ti lasci oltretutto coinvolgere dai pensieri, allora in più della malattia, soffri per aver barattato la Mente di Budda con i pensieri. La Mente di Budda è ciò che all'origine è senza pensieri...Allora anche se dici di non provar dolore, significa che stai solo parlando dell'idea di non provar dolore, e ciò è solo una nozione basata sul pensiero. In tal modo dopo tutto, non sei libero dalla sofferenza. Il solo fatto che tali pensieri sorgano, mostra che, non avendo realizzato la Mente di Budda che trascende la nascita e la morte, stai soffrendo della nascita e della morte.
Bankei

Molti credono a un 'ego sano'. Una persona con un 'ego sano' può aver fiducia in se stesso, essere conscio del proprio valore e limiti...ecc. Esiste dunque un 'ego sano'? E può portarci all'Illuminazione?
Una persona che ha fiducia e stima di sè (quello che gli psicologi occidentali chiamano un 'ego sano) non è più vicino alla libertà di un altro. Questo tipo di persona sente che è felice e non ha il bisogno di cambiamenti nella sua vita. Una persona che ha capito che è il suo ego a procurargli i problemi, sentirà più facilmente il bisogno di cercare una soluzione. Non esiste un ego sano quanto non esiste una malattia sana. L'ego non può portare alla libertà, può solo impedirla. L'ego e la libertà non possono coesistere. Quando l'ego sparisce, la libertà lo sostituisce.
Papaji


L'jnani (saggio) vive nel momento presente, ma che ci sia in quel momento gioia o collera, è dimenticato il momento dopo; e questo l'uomo comune, che ha costruito un'immagine dell'jnani' come 'uomo perfetto', non lo può realizzare.
La verità è che l'jnani non è perfetto ma totale.
Se l'illuminazione dovesse accadere, non vi è individuo a cui succede.
..Non vi può essere nessun 'jnani'; vi può solo essere...un testimoniare di ciò che chiamiamo 'vita'.
Ramesh Balsekar

Qual'è la differenza tra lei e me? Se lei dice che non c'è differenza, perchè lei è seduto lassù ed io quaggiù' ? Se io mi sedessi sulla sua sedia, nessuno mi ascolterebbe, nè mi crederebbe.
Nessuna differenza. Tutte le differenze sono immaginarie. Se immagini che vi siano differenze, stai pur seduto sul pavimento. Se non hai dubbi o pensieri sulle differenze immaginarie, siediti pure sulla sedia.
Papaji